Conoscere se stessi e trovare il proprio posto nel mondo insieme a compagni d'avventura disponibili ad esplorare con te
Non lasciarti mai tentare di prendere il comando, piuttosto fidati del vento, ascolta le correnti e il tuo desiderio di contribuire, di essere fra quelli che fanno la differenza!
Per una Nuova LEADERSHIP in Ascolto del Futuro che vuole Emergere
Per Trainers, Formatori,
Educatori, Insegnanti, Manager, Artisti, per chiunque si trovi a facilitare e
comunicare in gruppi e comunità e abbia già intrapreso un percorso di
evoluzione personale
Date successive: 14-15 Dicembre, 9 Gennaio on line ore 20.00-22.30, 15-16 Febbraio 2025, 15-16 Marzo, 10 Aprile on line 20.00-22.30, 10-11 maggio,
20-21-22 Giugno ritiro in Toscana.*
*Si possono frequentare anche i singoli incontri a tema. Rilascio
del Diploma e tariffa agevolata frequentando l’intero percorso.
ATTENZIONE!
CHI SI ISCRIVE E FREQUENTA QUESTO PERCORSO AVRA’ INGRESSO LIBERO per il Laboratorio “L’Amante, dalla dipendenza al Desiderio” del 13 Ottobre 2024
Di seguito un breve testo di Otto Scharmer (conosciuto per la sua Teoria U) sulla leadership
Essere Leader
E’ un ruolo o un modo di interpretare la vita?
Sembrerebbe non essere un ruolo che si interpreta, piuttosto un modo di essere e di interpretare la propria esistenza, indipendentemente dai ruoli che si ricoprono nella vita.
Una leadership della soglia, leadership femminile.
Il bisogno a cui le narrazioni di successo si riferiscono è appartenere ad una dimensione di senso condivisa che risponda a bisogni e desideri profondi (che non si esauriscono nella garanzia dello stipendio a fine mese).
I grandi leader sanno dare nome alla stella: dominano sull'interpretazione degli eventi, sanno stimolare i bisogni-desideri di senso delle persone, li sanno comunicare, sono in grado di percepire i fatti non isolatamente ma all'interno di una storia che evolve, in grado di mantenere la rotta in base al valore di fondo, alla vera posta in gioco: ciò con cui le persone risuonano e per cui scelgono di attivarsi consapevolmente.
«Perchè il territorio più profondo dell'ascolto è così poco frequentato? Forse perché richiede un lavoro intenzionale, interiore, per illuminare il punto cieco della nostra condizione interiore?
Occorre attraversare tre cancelli, tre soglie, per connetterci alla nostra sorgente di creatività. Quel che rende il viaggio così difficile è che questi cancelli sono custoditi da "nemici" (così li chiamerei da americano) o "voci interiori di resistenza" (così direi da europeo), guardiani della soglia, ciascuno dei quali chiude l'accesso alle regioni più profonde.
Il primo “nemico” sbarra l'accesso alla mente aperta. Michael Ray della Stanford University lo chiama Voce giudicante. Ogni tecnica della creatività prende le mosse da questo comando: sospendi la tua voce giudicante. Senza questa sospensione, il potere creativo della mente aperta si spegne.
Il secondo “nemico” sbarra i cancelli del cuore aperto. Voce del cinismo. Corrisponde a tutti gli atti emotivi di distanziamento. Che cosa c'è in gioco quando cominciamo ad accedere al cuore aperto? Ci mettiamo in una posizione di reale apertura e vulnerabilità verso l'altro, l'opposto del prendere le distanze.
Il terzo “nemico” sbarra i cancelli della volontà/spirito aperti. E' questa la voce della paura. Ci ostacola nel nostro tentativo di lasciar andare ciò che abbiamo e quel che siamo. Possiamo aver paura di perdere delle cose, paura di essere emarginati, paura di morire. Eppure il confronto con la voce della paura è al cuore della leadership oggi: lasciare spazio per abbandonare il vecchio e lasciare venire il nuovo, dandogli il benvenuto».
E continua Otto Scharmer...
«Guardando all'etimologia della parola "leadership", troviamo la radice indoeuropea leith, che significa "andare avanti", "attraversare la soglia" o ancora "morire". A volte quando abbiamo la necessità di lasciare andare qualcosa ci sentiamo esattamente così: ci sentiamo morire. Ma abbiamo imparato proprio questo: una sottile soglia interiore dev'essere varcata perché qualcosa di nuovo si mostri, perché il "campo del futuro" cominci a manifestarsi»